Ho avuto il piacere di leggere il romanzo "Layla"grazie all'autore che mi ha contattato per propormi una collaborazione. Questa lettura è stata davvero speciale.
Prima di cominciare, come sempre, alcune informazioni sul libro che ho letto.
LAYLA
Massimo Piccolo
Casa Editrice: Cuzzolin Editore
Genere: Narrativa
Trama: In una Napoli vera e contemporanea (lontana dal folclore o dal racconto di Gomorra), nel normale scorrere delle giornate di cinque ragazzi, tra passioni, desideri e i naturali intoppi del diventare adulti,si insinua una realtà fatta di misteri e accadimenti inspiegabili e spaventosi. Chi è Layla e quali segreti nasconde?E chi si cela dietro il personaggio de la sposa,una sacerdotessa amorevole che ha saputo decifrare i mille indizi che la città conserva (ora in una cappella chiusa del Duomo, ora in un dipinto, ora nelle fattezze di una Madonna col Melograno) o una spietata dispensatrice di morte?E Gabriel, mente brillante e razionale immune anche al più piccolo tentennamento, che già a cinque anni ai cartoni animati preferiva i programmi di Piero e Alberto Angela(e socio del Cicap a dodici), riuscirà a interrompere quanto di drammatico e incomprensibile sembra destinato a succedere?
Ho letto Layla come tutti gli altri libri che in genere leggo: a libro chiuso. Che cosa voglio dire? Generalmente deciso di leggere un libro in base alla sinossi, se mi piace o meno. Layla era nelle mie corde. Però, generalmente, non rileggo la trama prima della lettura, così da essere più sorpresa da qualsiasi cosa succeda, anche banale. In Layla niente è stato banale, fin dalle prime pagine si intuisce che dietro alla storia dell'adolescente protagonista c'è di più, ma non si riesce a capire.
Non avevo mai letto niente ambientato a Napoli prima. Non sono ancora caduta nella rete di Elena Ferrante perché mi piace aspettare che un libro sia passato per assaporarlo di più, aspettare il momento giusto. Forse questo è stato il momento giusto per Layla, che mi ha raccontato un po' di questa città che non ho ancora visitato. La storia di Layla, nonostante inizia con incertezza, mi ha rapito, non fin dalle prime pagine, ma con calma. Se dovessi descriverlo lo inserirei nei thriller piuttosto che con gli altri libri di narrativa, proprio per lo stato emotivo che ti fa raggiungere. Arrivi ad un certo punto della storia che devi sapere,capire, conoscere che cosa sta succedendo. Ho provato questa sensazione soltanto quando ho letto il thriller "La ragazza del treno"
e il giallo "La verità sul caso Henry Quebert".
La storia di Layla è particolare. Mi ha sorpreso: mi aspettavo tutt'altra storia. Il finale mi ha stupito proprio per questo fatto! "No!" Ho pensato quando mi mancavano solo alcune pagine "Non può essere così!". Mi aspettavo tutt'altro risvolto ce poi si è risolto con quest'evocazione dell'esoterismo, una tematica di cui non avevo mai letto prima in maniera diretta, o, almeno, non in questo ambito.
Dal punto di vista tecnico la narrazione mi è piaciuta tanto, anche il dettaglio di inserire le chat dei ragazzi, che rende il tutto più realistico, più vicino alla realtà adolescenziale di oggi, in puro stile Skam, dopotutto.
Questo libro mi ha colpito, profondamente e forse ha fatto riaprire la mia passione verso la narrativa generale. Mi è piaciuto rileggere di adolescenti, di una storia ambientata tra i banchi di scuola, i primi amori e le insicurezze. Secondo me questo libro è adatto, sì, ad un pubblico adolescente, ma anche adulto!
Consiglio davvero la lettura di questo libro a tutti coloro che vogliono essere risucchiati in queste dinamiche camminando tra le strade di Napoli!
Infine, ringrazio ancora una volta l'autore del libro, Massimo Piccolo, e la casa editrice, Cuzzolin Editore, che mi hanno permesso di leggere questo libro! Grazie!
Linko il sito: http://cuzzolineditore.it/libri/layla/
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